PER NON DIMENTICARE

Salve a tutti lettori anonimi, oggi sono qui per parlare di un avvenimento importante che avverrà il 27 gennaio 2018, ossia la Giornata della memoria. 
Il Giorno della Memoria, che si celebra a livello mondiale il 27 gennaio, si commemorano le vittime dell’Olocausto. Si è scelto questo giorno perché 73 anni fa, l’esercito sovietico liberava il campo di concentramento di Auschwitz.

Su questo tema sono stati girati numerosi film e documentari, intervistati i sopravvissuti, ma sono stati scritti tantissimi libri. Letture profonde e tristi, che fanno riflettere ed emozionare, che racchiudono le esperienze di vita di coloro che sono sopravvissuti, e dicono molto più di tanti libri di storia. 

Ho scelto di pubblicare alcuni titoli che consiglio a tutti di leggere, per ricordare i tempi di guerra, per riflettere e apprezzare ciò che oggi abbiamo, perché anche grazie a loro siamo qui con numerose opportunità fuori dalla porta di casa.

Spero che questi titoli vi possano interessare e che vi mettano la voglia di approfondire il discorso, per non dimenticare e ricordare che quello che è successo il 27 gennaio 1945, accade ogni giorno anche se in diverse forme.

(Cerco di nominare 5 titoli recenti, ma i classici di Anna Frank, Lussu o Stern e tanti altri devono essere letti almeno una volta nella vita a mio avviso)

GIORNI LUMINOSI DI AHARON APPELFELD

Un romanzo che è un commovente affresco dei giorni successivi alla fine della guerra, in cui riecheggiano gli interrogativi che già sono stati di Primo Levi e Imre Kertész, restituendo lo stato di attesa, di timore, di sospensione tra il ricordo di un passato scomparso e della violenza dei campi e un presente incerto ma anche colmo di speranza.

È finita la guerra e Theo, giovane ebreo sopravvissuto a un campo di concentramento tedesco, vuole rientrare nel suo paese, in Austria. La strada è lunga e lui è solo e senza mezzi, ma non si lascia vincere dallo sconforto. Lungo il cammino ogni passo, ogni sensazione gli riportano alla mente i giorni felici dell’infanzia, trascorsi per la maggior parte in compagnia della madre, una donna sensibile e delicata, che amava visitare con il figlio cappelle e monasteri cristiani. Il padre di Theo era invece un uomo concreto con cui il bambino non aveva confidenza, dedito al lavoro e sempre impegnato nella libreria di famiglia. L’incontro fortuito con Madeleine, una cara amica di gioventù del padre, di cui Theo si prende cura per un po’, fa però vacillare alcune delle sue certezze... Tra avventure e difficoltà, Theo prosegue poi il viaggio verso quella che nella sua mente è sempre rimasta «casa».

 L'USIGNOLO DI KRISTIN HANNAH

Nel tranquillo paesino di Carriveau, Vianne Mauriac saluta il marito Antoine che si sta dirigendo al fronte. Non credeva che i nazisti avrebbero attaccato la Francia, ma di punto in bianco si ritrova circondata da soldati tedeschi, carri armati, aerei che scaricano bombe su innocenti. Ora che il Paese è stato invaso, Vianne è obbligata a ospitare il nemico in casa sua: da quel momento ogni suo movimento è tenuto d'occhio, lei e sua figlia sono in costante pericolo. Senza più cibo né denaro, in una situazione di crescente paura, si troverà costretta a prendere, una dopo l'altra, decisioni difficilissime. Isabelle, la sorella di Vianne, è una diciottenne ribelle in cerca di un obiettivo su cui lanciarsi con tutta l'incoscienza della giovinezza. Mentre lascia Parigi insieme a migliaia di persone, incontra il misterioso Gaetan, un partigiano convinto che i francesi possano e debbano combattere i nazisti. Rapita dalle idee e dal fascino del ragazzo, Isabelle si unirà alla Resistenza senza mai guardarsi indietro, non considerando i rischi gravissimi a cui andrà incontro. "L'usignolo" racconta di due sorelle distanti per età, esperienze e ideali, ognuna alle prese con la propria battaglia per la sopravvivenza ma entrambe alla ricerca fiduciosa dell'amore e della libertà. Una storia toccante, dolorosa, e coinvolgente che celebra la resilienza dell’animo umano e la straordinaria forza delle donne.

IL BAMBINO DEL TRENO D PAOLO CASADIO

Prendere la decisione, perché altre non ce ne sono: sabotare il treno, impedirne in qualsiasi modo la ripartita, poiché non esiste un loro, un suo, un mio: soltanto un nostro.
Il casellante Giovanni Tini è tra i vincitori del concorso da capostazione, dopo essersi finalmente iscritto al pnf. Un'adesione tardiva, provocata più dal desiderio di migliorare lo stipendio che di condividere ideali. Ma l'avanzamento ottenuto ha il sapore della beffa, come l'uomo comprende nell'istante in cui giunge alla stazione di Fornello, nel giugno 1935, insieme alla moglie incinta e a un cane d'incerta razza; perché attorno ai binari e all'edificio che sarà biglietteria e casa non c'è nulla. Mulattiere, montagne, torrenti, castagneti e rari edifici di arenaria sperduti in quella valle appenninica: questo è ciò che il destino ha in serbo per lui. Tre mesi più tardi, in quella stessa stazione, nasce Romeo, l'unico figlio di Giovanni e Lucia, e quel luogo che ai coniugi Tini pareva così sperduto e solitario si riempie di vita. Romeo cresce così, gli orari scanditi dai radi passaggi dei convogli, i ritmi immutabili delle stagioni, i giochi con il cane Pipito, l'antica lentezza di un paese che il mondo e le nuove leggi che lo governano sembrano aver dimenticato.
Una sera del dicembre 1943, però, tutto cambia, e la vita che Giovanni, Lucia e Romeo hanno conosciuto e amato viene spazzata via. Quando un convoglio diverso dagli altri cancella l'isolamento. Trasporta uomini, donne, bambini, ed è diretto in Germania. Per Giovanni è lo scontro con le scelte che ha fatto, forse con troppa leggerezza, le cui conseguenze non ha mai voluto guardare da vicino. Per Romeo è l'incontro con una realtà di cui non è in grado di concepire l'esistenza. Per entrambi, quell'unico treno tra i molti che hanno visto passare segnerà un punto di non ritorno.
 
 IL TATUATORE DI AUSCHWITZ DI HEATHER MORRIS

Il cielo di un grigio sconosciuto incombe sulla fila di donne. Da quel momento in poi sarà solo una sequenza inanimata di numeri tatuata sul braccio. Ad Auschwitz Lale, ebreo come loro, è l'artefice di quell'orrendo compito. Lavora a testa bassa per non vedere un dolore così simile al suo. Quel giorno però Lale alza lo sguardo un solo istante. Ed è allora che incrocia due occhi che in quel mondo senza colori nascondono un intero arcobaleno. Il suo nome è Gita. Un nome che Lale non può più dimenticare. Perché Gita diventa la sua luce in quel buio infinito. La ragazza racconta poco di sè, come se non essendoci un futuro non avesse senso nemmeno il passato. Eppure sono le emozioni a parlare per loro. Sono i piccoli momenti rubati a quella assurda quotidianità ad avvicinarli. Ma dove sono rinchiusi non c'è posto per l'amore. Dove si combatte per un pezzo di pane e per salvare la propria vita, l'amore è un sogno ormai dimenticato. Non per Lale e Gita che sono pronti a tutto per nascondere e proteggere quello che hanno. E quando il destino vuole separarli nella gola rimangono strozzate quelle parole che hanno solo potuto sussurrare. Parole di un domani insieme che a loro sembra precluso. Dovranno lottare per poterle dire di nuovo. Dovranno crederci davvero per urlarle finalmente in un abbraccio. Senza più morte e dolore intorno. Solo due giovani e la loro voglia di stare insieme. Solo due giovani più forti della malvagità del mondo.

UN SACCHETTO DI BIGLIE DI JOSEPH JOFFO

In occasione dell’uscita dell’omonimo film, diretto da Christian Duguay, Un sacchetto di biglie (Bur) di Joseph Joffo torna in libreria con una nuova copertina. Il libro è tratto da un’esperienza personale dell’autore, ebreo figlio di parrucchieri, che ha raccontato al mondo l’Olocausto attraverso il suo sguardo di bambino. Joseph ha quasi dieci anni e vive nella Parigi del 1941, e passa le sue giornate tra la scuola e il gioco delle biglie per strada, insieme al fratello. Ma le cose cambiano inaspettatamente: prima le SS cominciano a diventare sempre più aggressive, poi la mamma cuce sulle loro giacche una strana stella dorata; poi gli insegnanti, in classe, li ignorano e i compagni arrivano addirittura alle mani. In un clima di crescente violenza, l’unica salvezza è fuggire in Francia.


Quali titoli avete letto e quali vi interessano?
Al prossimo post
-La ragazza che si nasconde dietro un libro- 

 

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