INTERVISTA CON DANIELE PALMIERI
Salve a tutti lettori anonimi, oggi ho
il piacere di presentarvi un'intervista che ho avuto con Daniele
Palmieri, l'autore del bel libro “Diario di un cinico gatto”, da
me recensito lo scorso 10 maggio 2016. Spero che vi piaccia e fatemi
sapere quello che pensate anche tramite la mia mail, che potete
trovare nei contatti.
Innanzi tutto grazie mille per questa
seconda opportunità Daniele, e benvenuto sul blog -La ragazza che si
nasconde dietro un libro- e ti ringrazio veramente col cuore di aver
accettato di rispondere alle mie domande.
Noi sappiamo che hai 22 anni e sei
uno studente di filosofia all'Università Statale, ed uno scrittore.
Hai già pubblicato una raccolta di racconti, Leggende, e una breve
novella, La biblioteca dei manoscritti sconosciuti, Diario di un
cinico gatto, e non dimentichiamoci che sei anche arrivato terzo
classificato al Premio Nazionale Galdus. Ma cos'altro ci
racconteresti su di te?
Ho lasciato da poco la mia cara
Università Statale di Milano visto che mi sono laureato a fine
marzo. Sono ancora uno studente di filosofia, ma ho deciso di
conseguire la magistrale presso l’Università Vita e Salute san
Raffaele.
Per il resto, che dire, la breve
biografia dietro “Diario di un cinico gatto” condensa i miei
principali interessi: la lettura, la filosofia, la scrittura.
Sono un lettore accanito che, pur
leggendo almeno tre o quattro libri al mese, non riesce comunque ad
andare in pari con quelli accumulati sul comodino (visto che a ogni
libro letto ne “compaiono” magicamente altri due); amo la
filosofia sin dalla prima lezione in cui l’ho incontrata, in terza
liceo; scrivo almeno una riga al giorno, o sul mio blog (Nero
d’inchiostro), o qualche pensiero abbozzato dove capita, o per
portare avanti il nuovo racconto/romanzo/saggio del momento.
Oltre ai libri da voi citati, ho
pubblicato anche una seconda raccolta di racconti, “Orrori da altri
tempi”, una breve silloge poetica, “La panchina e altre poesie
d’amore”, due saggi filosofici, “La tranquillità interiore”
e “La filosofia è una cosa da folli” e, infine, il prequel del
“Diario”, “Il viaggio di un cinico gatto”, uscito proprio in
questi giorni.
Qual è il segreto per riuscire a
combinare la scuola, la vita da scrittore e tutti gli impegni della
tua vita privata?
Questa è una domanda che mi pongo
spesso. Come faccio a incastrare tutti i progetti e gli impegni in
cui, più o meno volontariamente, mi sono invischiato?
In realtà non c’è un vero e proprio
segreto e, se esiste, non credo di conoscerlo. Contrariamente a
quello che si potrebbe pensare, gestisco tutti questi impegni in
maniera piuttosto casuale. Se sento il bisogno impulsivo di scrivere
una storia lo faccio, anche a discapito degli altri impegni e anche a
costo di rimanere in piedi fino alle tre di notte, perché quella
storia deve essere finita prima che passi l’istinto creativo, che è
passeggero. Quando quest’ultimo cessa o quando ho terminato il
lavoro, allora mi concentro sul resto e, anche se mi trovo con alle
strette, in qualche modo riesco sempre a recuperare il tempo che la
scrittura mi ha “sottratto”. Credo che un ruolo fondamentale sia
giocato dalla concentrazione nei confronti di ciò che si sta
svolgendo e, soprattutto, nella passione con cui lo si fa. Se ci sono
questi due ingredienti puoi passare tutta la notte in piedi a
scrivere e, il giorno dopo (con un po’ di caffè), rincorrere gli
impegni che hai accantonato per riuscire a recuperarli proprio prima
che raggiungano il traguardo.
Dove ti rifugi quando vuoi scrivere?
Nella mia camera, circondato dai miei
libri. Tuttavia, ogni luogo è adatto perché in realtà il vero
rifugio dello scrittore è la sua mente. Mi capita spesso di
immergermi nella scrittura finché, a un certo punto, mi guardo
intorno e penso: ah, ma io mi trovo qui! perché quando si
riesce a entrare, letteralmente, nella storia che si sta scrivendo,
il mondo attorno scompare.
Dove trovi l'ispirazione per i tuoi
racconti?
Anche questa è una domanda che mi
faccio spesso. Non sono io a trovare l’ispirazione, è
l’ispirazione a trovare me. Parlando del cinico gatto, ad esempio,
si potrebbe pensare che l’ispirazione mi sia venuta guardando un
gatto in particolare; ma, come dico sempre durante le presentazioni,
non è così. E’ il cinico gatto ad essere venuto da me,
cominciando improvvisamente a parlarmi nella testa e a raccontarmi la
sua storia. Io non potevo far altro che trascrivere i suoi miagolii.
Più o meno succede così con tutte le
altre storie che scrivo. Un’idea mi attraversa la mente e, appena
inizio a svilupparla, su carta l’intreccio si crea e si sviluppa da
sé. E’ come una palla di neve lanciata dalla cima di una montagna
che, rotolando fino a valle, si ingrossa sempre di più diventando
una valanga.
Com'è nato il tuo ultimo romanzo Diario di un cinico gatto e perché lo hai scritto, che messaggio volevi trasmettere?
Come ho detto prima, è nato quando il
cinico gatto è entrato nella mia mente (probabilmente attraverso una
gattaiola) e ha iniziato a raccontarmi la sua storia. Di conseguenza,
non vi è una vera e propria motivazione alle spalle, se non quella
di rendere partecipi le altre persone del racconto della sua vita.
Molti messaggi trasmessi sono, per così
dire, “indiretti”. Nel passato del cinico gatto ci sono
avvenimenti drammatici che molti gatti di strada vivono
quotidianamente, e il racconto di tali eventi sensibilizza
automaticamente il lettore attento; allo stesso mondo, il suo
racconto di vita quotidiana mostra come, anche sotto il gatto più
cinico, in realtà si nasconda molto altro.
Tutto questo per dire che la
motivazione e il messaggio della storia vengono soltanto “a
posteriori”, non sono decisi a tavolino. Prima viene la storia,
soltanto dopo, da essa, è possibile trarre degli insegnamenti, a
seconda di ciò che ciascun lettore riesce a scoprire tra le righe.
Vi è, tuttavia, una motivazione nel
progetto editoriale di “Diario di un cinico gatto”. Senza passare
per le case editrici, ho subito deciso di autopubblicarlo per
organizzare presentazioni con i gattili di Milano e dintorni,
lasciando loro in beneficenza parte del ricavato.
Se ti mettessi nei panni del nostro
amato cinico gatto nero, ti saresti comportato come lui?
Forse sarei stato un po’ più gentile
con Jo.
In maniera generale se tu dovessi
scegliere solo un libro da te pubblicato e un libro di un altro
autore, quali sceglieresti e perché?
Attualmente, parlando di un mio libro,
sceglierei “Il viaggio di un cinico gatto”, prequel del “Diario”.
Oltre ad essere molto più avventuroso del primo, è un testo che è
stato in grado di trascinarmi in un turbinio di emozioni durante la
scrittura.
Per quanto riguarda il libro di un
altro autore, “La Trilogia della frontiera” di Cormac McCarthy.
Un’opera monumentale, letteraria e filosofica allo stesso tempo,
che contiene tutte le esperienze di vita che un uomo potrebbe mai
fare nel corso della sua esistenza
Che effetto ti fa entrare in
libreria, e ho trovare sullo scaffale uno dei tuoi libri?
Da assiduo frequentatore di librerie,
quando scorgo un mio libro su uno scaffale non posso che provare una
gioia immensa; allo stesso tempo, però, mi rendo conto che il mio
testo è solo una goccia tra migliaia di altre pubblicazioni, molte
delle quali di un certo spessore culturale, e mi rendo conto che la
strada da fare è ancora lunga.
Hai progetti per il futuro?
Il mio problema sono proprio i progetti
per il futuro. Ne ho troppi e vorrei portarli avanti tutti
assieme contemporaneamente.
Parlando dell’immediato futuro, sto
lanciando proprio in questi giorni il prequel del Diario, “Il
viaggio di un cinico gatto”, ed ora inizia la parte più
impegnativa: distribuire il testo nelle librerie, pubblicizzarlo,
farlo leggere, conoscere e recensire, organizzare le presentazioni
etc.
Parlando di altri progetti editoriali,
proprio “Il viaggio di un cinico gatto”, con moltissimi nuovi
personaggi e luoghi introdotti, ha allargato un universo narrativo
tutto da esplorare. Ho in previsione di ampliare alcune storie
lasciate in sospeso, con racconti basati su alcuni personaggi
incontrati del cinico gatto e con un romanzo che narrerà nel
dettaglio una leggenda raccontata al cinico gatto e ai suoi compagni
nelle prime pagine del libro.
Oltre a ciò, ho altri manoscritti nel
cassetto – altre raccolte di racconti e di poesie, due brevi saggi
filosofici, romanzi iniziati molto tempo fa che aspettano di essere
terminati. Intanto, ho firmato da poco un nuovo contratto editoriale
con la GDS edizioni per una nuova raccolta di racconti, “Racconti
del paradosso”, una delle prime che scrissi.
In tutto ciò vi è la carriera
universitaria da portare avanti, insieme a quella da “filosofo”;
uno dei miei obiettivi, infatti, è quello di portare la filosofia al
di fuori dell’ambiente universitario, per farle recuperare il
contatto pratico con la vita.
Da bambino volevi essere uno
scrittore?
Da bambino ero un grande lettore ma non
mi era mai passata per la mente l’idea di diventare uno scrittore.
Sicuramente le letture hanno “seminato” questo desiderio,
cresciuto soltanto all’alba dei quindici anni.
Come sei stato scoperto dalle case
editrici?
Come dicevo prima, Diario di un cinico
gatto l’ho auto pubblicato e spero che un giorno venga scoperto da
qualche grande casa editrice che decida di investire sul cinico
gatto. Per quanto riguarda gli altri testi, sono stato io a scoprire
le case editrici che li hanno pubblicati (La caravella editrice,
Nulla die, Eretica edizioni), come tutti i piccoli scrittori che
devono barcamenarsi in solitudine all’interno del complicato mondo
editoriale.
Un autore/autrice italiana/o e
uno/una straniera/o che stimi molto e perché?
Per quanto riguarda l’autore
italiano, direi Umberto Eco per la sua cultura sconfinata e la sua
capacità di spaziare dalla letteratura alla filosofia. Per quanto
riguarda l’autore straniero, il già citato Cormac McCarthy per la
sua capacità di narrare storie tramite archetipi, per il suo stile
barocco ma, allo stesso tempo, asciutto, per le emozioni che ogni suo
testo è sempre stato in grado di regalarmi.
Cosa consiglieresti ad un aspirante
scrittore?
Leggere, leggere, leggere, leggere. Ah,
quasi dimenticavo: leggere.
Daniele,
grazie mille per aver risposto alle mie domande. Ti auguro tanto
successo, assieme a tutti i tuoi lettori affezionati. A presto!
E voi cosa avete letto di Daniele? Fatelo sapere con un commento o contattando l'auotre attraverso il suo blog nerodinchiostro oppure alla sua pagina facebook ufficiale diariodiuncinicogatto .
A presto lettori anonimi!
-La ragazza che si nasconde dietro un libro-
Commenti
Posta un commento