RECENSIONE "KITCHEN" DI BANANA YOSHIMOTO

Salve a tutti lettori anonimi, oggi vi propongo la recensione di un libro trovato per caso da Libraccio. L'autrice negli ultimi tempi si è sentita nominare più volte tra booktube Italia, e sto parlando di Banana Yoshimoto.
Nata nel 1964, Banana Yoshimoto, figlia di un celebre saggista e critic giapponese, Ryumei Yoshimoto, con Feltrinelli ha pubblicato 'Sonno profondo', 'Tsugumi', 'Lucertola'.





Titolo: Kitchen
Autrice: Banana Yoshimoto
Traduttore: Giorgio Amitrano
Genere: Narrativa
Editore:Universale Economica Feltrinelli
Anno di pubblicazione:1991
Prezzo: €8.50 in copertina flessibile







“Non c'è posto al mondo che io ami più della cucina".
Così comincia il romanzo di Banana Yoshimoto, Kitchen, pubblicato con grande successo in Italia in prima traduzione mondiale da Feltrinelli (1991).
E' un romanzo sulla solitudine giovanile. Le cucine, nuovissime e luccicanti o vecchie e vissute, che riempiono i sogni della protagonista Mikage, rimasta sola al mondo dopo la morte della nonna, rappresentano il calore di una famiglia sempre desiderata. Ma la grande trovata di Banana è che la famiglia si possa, non solo scegliere, ma anche inventare.
Così, il padre del giovane amico della protagonista Yuichi può diventare o rivelarsi madre e Mikage può eleggerli come propria famiglia, in un crescendo tragicomico di ambiguità. Con questo romanzo, e il breve racconto che lo chiude, Banana Yoshimoto si è imposta all'attenzione del pubblico italiano mostrando un'immagine del Giappone completamente sconosciuta agli occidentali, con un linguaggio assai fresco ed originale che vuole essere una rielaborazione letteraria dello stile dei fumetti manga. 


La protagonista di questa storia è Mikage, una ragazza giapponese sola al mondo, dopo la morte di sua nonna, l'unico famigliare che le era rimasto.
Da allora, tutti i piatti e gli esperimenti in cucina che desidera preparare continuamente rappresentano il suo desiderio della famiglia che non ha più.
Dopo la morte della nonna si trasferisce a casa dell'amico Yuichi, che vive con la madre Eiko; qui si creerà nuovi affetti, ma ben presto scoprirà una cosa di inaspettata sulla donna affascinante e magnetica Eiko. Nonostante questo decide di crearsi una famiglia immaginaria scegliendo i componenti tra il gruppo dei suoi amici, e a farne parte sarà anche la madre del suo amico.


(Non saprei come descrivervi ulteriormente la storia, perché per quanto sia stata una lettura semplice, mi risulta difficile descrivervela senza raccontarvi troppo.)

L'autrice utilizza un linguaggio che risulta semplice e chiaro, anche ai ragazzi che leggono questo libro 20 anni dopo dalla sua pubblicazione. Certo, ambientarsi in quelle che sono le usanze e le tradizioni Giapponesi potrebbero spiazzarvi all'inizio, ma dopo ci si abitua e diventa una lettura da vivere con occhi di interesse e voglia di saperne sempre di più.
Nonostante queste differenze, Yoshimoto riesce a farci comprendere i pensieri e i sentimenti dei personaggi con chiarezza, in modo che paure e solitudine, ricordi e desideri, vengano chiaramente colti dal lettore.
 

Un romanzo di narrativa costruito sulla base di un diario segreto che si dilaga in diversi generi letterari, dall'amore al fantasy.
Una lettura sicuramente originale e ricca di metafore, che vi farà riflettere grazie ai diversi temi legati alla vita e alla morte, amicizia, omosessualità e i veri valori.
Questo libro potrà essere amato o odiato proprio perché parla di vite e culture diverse dalle nostre, infantile ed inutile o ricco di significati in base ai pensieri e agli occhi del lettore, ma nonostante questo consiglio a tutti voi di leggerlo almeno una volta nella vita.




VOTO: 4/5

Fatemi sapere se avete letto questo libro o un altro scritto da Banana Yoshimoto, e noi ci vediamo al prossimo post!
-La ragazza che si nasconde dietro un libro-

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