RECENSIONE SENSITIVE DI VIVIAN LEY

Salve a tutti lettori anonimi, come state?
Oggi sono qui per parlarvi di un libro che mi è stato gentilmente inviato dall'autrice Vivian Ley e la sua collaboratrice Margherita. L'autrice ama che le sue opere vengano lette e recensite giovani, in quanto ripone grandi speranze e fiducia per il futuro, perché in loro intravede le ragioni profonde di un cambiamento possibile.
Vivian è un nom de plume; la sua vita è un mistero, ma le sue opere sono il manifesto dei suoi valori, delle sue credenze e delle sue azioni.
In particolar modo, oggi andremo a parlare di Sensitive, un'opera al quanto particolare sin dalla dedica:
Alla sorella maggiorenne che ha tentato di uccidermi a pugni in testa senza riuscirci.
Alla grande forza che abita in me sin dalle origini.”

Titolo: Sensitive
Autrice: Vivian Ley
Lingua originale: italiano
Genere: Racconti
Editore: Porto Seguro
Anno di pubblicazione: 2019
Prezzo: brossura a € 13,90



Scrive Vivian Ley: «Chissà poi per quale strana ragione si sottrae la bellezza primigenia dell'incanto a favore dell'oscurità». La raccolta "Sensitive" è attraversata da un leitmotiv oscuro, lento, insidioso, invadente e disturbante, che, come una lama affilata, infligge una pena delittuosa al suo lettore. La violenza che alberga l'animo umano è il tema che ispira tutta la raccolta. L'uomo è ricettacolo dei sentimenti più bassi dell'essere umano: la rabbia, la gelosia accecante, la sessualità esperita nella forma più bassa e triviale, l'odio e il desiderio efferato di vendetta sono solo alcune delle dimensioni esplorate dalla scrittrice che, però, non si limita ad accendere un focus sulla brutalità dell'esistenza. Se il leitmotiv è la violenza, il controcanto è la capacità di prendere le distanza da un mondo in cui la barbarie ha la meglio, per attraversare le macerie della distruzione assoluta e rinascere nella bellezza della vita. Vivian Ley è il cantore della tragedia umana moderna.


 
Il libro di oggi è molto particolare, in quanto vede una serie di racconti violenti, a volte macabri, che coinvolgono diversi personaggi dai gesti oscuri, guidati da un tormento interiore, una malinconia, un'invidia e dal dolore; tutte emozioni di forte impatto emotivo e riflessivo, che così come interpretate dai personaggi descritti da Vivian, vanno ben oltre ai classici stereotipi di genere utilizzati da molti autori. Personaggi in grado di riuscire a riprendere in mano tutti i tasselli del puzzle della loro vita e rimetterli al proprio posto, per ridefinire con successo il loro futuro, simbolo di una grande forza e coraggio.
Come si può leggere dal genere del libro e dalle righe precedenti, ogni capitolo coinvolge un nuovo protagonista, una nuova vita e un nuovo stato d'animo, ma nonostante questo si riesce a creare un legame con ogni personaggio, cercando in qualche modo di capire e di entrare nella testa di esso, grazie alla grande capacità di Vivian nella scrittura. Ogni personaggio è ben costruito, o meglio, plasmato, tanto da credere di essere lì con lui.


L'autrice ha una vita ignota, ma nonostante questo, tra i vari racconti inventati, compare uno intitolato “La doppia vita di Vivian”, e vorrei credere che si tratti di un aprirsi con i suoi lettori.
Per quanto riguarda i racconti che più mi hanno colpito, vi direi quelli che vedono come tema principale l'ossessione per un'altra persona fino a livelli estremi, e questo penso che possa essere utile per capire che non dobbiamo far riferimento agli altri per ogni aspetto della nostra vita; dobbiamo imparare ad amare noi stessi, a stare in pace con noi e poi provare sentimenti ed emozioni simili con gli altri, non il contrario. Non possiamo riporre tutte le nostre credenze e le nostre speranze in qualcun altro, ad ogni costo.
Ma se dovessi scegliere un racconto in particolare vi direi quello intitolato “La confessione”, perché ci da un'idea di ogni fase di una violenza sulle donne in una maniera impressionante. Si parte dall'addossarsi una colpa, a una negazione dei nostri bisogni, alle bugie, fino ad arrivare a metà strada con il convincersi che sia una consuetudine, una routine che per sopravvivere in essa preveda l'assecondamento, annullando ogni particella del nostro essere; infine si arriva all'estremo, dove ormai si è in gabbia, non si riesce più ad uscirne, e il finale triste e doloroso lo possiamo immaginare tutti.

Un libro breve, ma di grande impatto e pesante, non tanto per il modo di scrivere dell'autrice, ma per quello che scrive a sua volta, che colpisce l'animo del lettore, il suo lato emotivo e mentale che devono metabolizzare ciò che ha appena letto.
Racconti che vi faranno fare un giro dell'essere umano nei suoi aspetti più bui e profondi, con un ritmo ben scandito in base al racconto, che in pochi sanno raccontare coinvolgendo perfettamente una tale persuasione nel lettore.

Siete curiosi di leggerlo?
Al prossimo post,
-La ragazza che si nasconde dietro un libro-

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