RECENSIONE GLI INGREDIENTI SEGRETI DELL'AMORE DI NICOLAS BARREAU

Salve a tutti lettori anonimi, come state?

Oggi torno con la recensione di un libro, che sfortunatamente mi fa andare contro corrente rispetto a tante opinioni positive su di esso. Il titolo in questione è "Gli ingredienti segreti dell'amore". L'autore è Nicolas Barreau, parigino, ha studiato alla Sorbonne, ha lavorato in una piccola libreria sulla Riva gauche e infine ha deciso di dedicarsi alla scrittura. Ha una passione per i ristoranti e la cucina, crede nel destino e non ama mostrarsi in pubblico. Questo libro viene descritto come un mix di amore, mistero, charme di Parigi, il tutto con un tocco di sensualità della cucina.

Titolo: Gli ingredienti segreti dell'amore

Titolo originaleDas Lächeln der Frauen

Autore: Nicholas Barreau

Lingua originale: tedesco

Anno di pubblicazione: 2010 --> 2011 prima edizione italiana

Casa editrice: Feltrinelli

Traduttrice: Monica Pesetti

Prezzo: euro 8.00 (copertina flessibile)

Le coincidenze non esistono. Aurélie Bredin ne è sicura. Giovane e attraente chef, gestisce il ristorante di famiglia, Le Temps des Cerises. È in quel piccolo locale con le tovaglie a quadri bianchi e rossi in rue Princesse, a due passi da boulevard Saint-Germain, che il padre della ragazza ha conquistato il cuore della futura moglie grazie al suo famoso Menu d'amour. Ed è sempre lì, circondata dal profumo di cioccolato e cannella, che Aurélie è cresciuta e ha trovato conforto nei momenti difficili. Ora però, dopo una brutta scottatura d'amore, neanche il suo inguaribile ottimismo e l'accogliente tepore della cucina dell'infanzia riescono più a consolarla. Un pomeriggio, più triste che mai, Aurélie si rifugia in una libreria, dove si imbatte in un romanzo intitolato "Il sorriso delle donne". Incuriosita, inizia a leggerlo e scopre un passaggio del libro in cui viene citato proprio il suo ristorante. Grata di quel regalo inatteso, decide di contattare l'autore per ringraziarlo. Ma l'impresa è tutt'altro che facile. Ogni tentativo di conoscere lo scrittore - un misterioso ed elusivo inglese - viene bloccato da André, l'editor della casa editrice francese che ha pubblicato il romanzo. Aurélie non si lascia scoraggiare e, quando finalmente riuscirà nel suo intento, l'incontro sarà molto diverso da ciò che si era aspettata. Più romantico, e nient'affatto casuale.

Questa volta mi trovo in difficoltà a scrivere una recensione, perché quando ho comprato il libro in questione ero carica di aspettative, ne avevo sentito parlare bene ed era stato riconosciuto come uno dei best seller internazionali. Tutto ciò è andato in frantumi, quasi dalle prime pagine.

Sicuramente questo libro aveva punti a suo favore: dall'ambientazione parigina ottima come sfondo per una storia d'amore, libri e cibo con un ruolo “chiave”, e una storia romantica come focus in grado di far emozionare e sognare il lettore. Insomma, aveva tutte le carte in regola per poter essere un ottimo libro, il problema è che queste carte non sono state giocate al meglio.

Non mi aspettavo una lettura impegnativa, ma semplicemente una in grado di farmi vivere qualche momento di spensieratezza durante la giornata, ma così non è stato. I personaggi protagonisti non sono riusciti né a farmi sorridere, né a farmi emozionare; la narrazione viene sviluppata male, a parer mio; e mi costa dirlo, ma i personaggi, dal primo all'ultimo, gli ho trovati insulsi e poco amabili.

Ma andiamo ancora più nello specifico di questa storia. La protagonista si chiama Aurélie, e un giorno, presa dalla malinconia e disperazione dalla separazione col fidanzato, decide di fare una passeggiata. Mentre cammina trova una piccola libreria, e senza un motivo in particolare ci entra. Aurélie non è mai stata un'appassionata di libri, ma nonostante questo viene colpita dal libro “Il sorriso delle donne”, un romanzo di Robert Miller, scrittore di origini inglesi di cui non si conosce praticamente nulla.

Appena rientrata in casa inizia a leggerlo, e scopre subito di avere moltissime somiglianze con la protagonista di questo libro ambientato a Parigi. Tra tutte queste caratteristiche in comune, quella a sconvolgerla particolarmente è che tale protagonista lavora in un ristorante identico a quello in cui lavora lei.

Aurélie non è una ragazza che crede nelle coincidenze o nel destino, ma rimane talmente colpita che decide di scrivere al signor Miller.

A far da tramite potremmo dire è l'editor André, che sembra di far il possibile per non farli conoscere. Il motivo viene svelato sin da subito, lui è Robert Miller, ha semplicemente firmato il romanzo con un altro nome, e in quel libro descrive proprio Aurélie: una ragazza di cui rimase innamorato, con un solo sguardo, mentre camminava davanti alla vetrina del ristorante in cui lavorava. André non poteva raccontare subito la verità, così organizzò diversi incontri e cercò di far innamorare la ragazza di lui, fino a quando tutto non venne a galla.

Ora, il potenziale c'era, la storia poteva risultare anche interessante se solo fosse stata presentata meglio. Del resto se questo ragazzo rimase così colpito dalla ragazza, perché non ci ha parlato o non ha provato a cercarla? Non era un'agente segreto, poteva benissimo farlo fingendosi di essere un semplice turista o un cliente come tanti.

Poi capisco che un libro ti possa colpire particolarmente, e anche io sarei rimasta colpita da un personaggio praticamente identico a me, ma dal scrivere una lettera al diventare una stalker mi sembra un tantino troppo. E non lo dico per esagerare, ma Aurélie è stata descritta come la ragazza che telefonava assiduamente la casa editrice, mandava lettere su lettere per conoscere l'autore del suo primo libro letto nella vita, di cui si era innamorata follemente. E voi direte che magari si è innamorata della storia. No, mi spiace si è innamorata follemente di un totale sconosciuto, e non parla dell'amore di una lettrice per un autore, ma proprio "vero" amore.

Nemmeno lui sono riuscita a risparmiare: è un uomo fin troppo sicuro di sé, che cerca di essere simpatico ottenendo il risultato opposto, almeno con me. Anche lui innamorato perso di una donna che fino a un secondo prima non si ricordava nemmeno, e utilizzare le parole “ti amo” dopo due uscite insieme mi sembra un tantino esagerato. Capisco che è un romanzo d'amore e quindi storie a volte distanti dalla realtà possono essere accettabili, ma solitamente lo scopo di questi libri è far capire come può essere l'amore vero, spiegando il significato profondo che ci sta dietro a due semplici parole. Qui accade tutto l'opposto, sembra che siano scambiate come parole che potresti dire al tuo vicino solo perché si è ricordato di salutarti quella mattina.

Nelle prime pagine viene detto che la protagonista si trovava in un periodo difficile a seguito della perdita del padre e della rottura col fidanzato a causa di un tradimento. Sono due dolori forti, e come tali dovevano essere trattati con più “rispetto”. Non dico descrivere un tormento interiore alla Kafka, ma nemmeno che da un'ora all'altra tutto il dolore sparisce grazie a un amore improvviso verso un autore “che è venuto bene nella quarta di copertina”.

Tante belle premesse andate in frantumi sin da subito. Ovviamente rimane un parere personale, ma devo dire che io non ho trovato quasi nessun motivo per salvare in questo libro. Forse (?) carina l'idea di mettere un paio di ricette francesi alla fine della storia, perché erano piatti citati precedentemente, ma per il resto per me rimane un grande no. L'imbroglio viene svelato subito, i sentimenti vengono usati con frivolezza, personaggi ed eventi fin troppo scontati. Va bene una lettura leggere, ma questa appare quasi insulsa.

Come già detto mi dispiace perché aveva del potenziale, vedremo se in futuro mi ricapiterà di voler leggere un libro di Barreau, e se mi piacerà.

Al prossimo post,

-La ragazza che si nasconde dietro un libro-

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