RECENSIONE LA VERITA' SUL CASO HARRY QUEBERT DI JOEL DICKER
Salve a tutti lettori anonimi, come state? Oggi parleremo di un libro che mi ha lasciato senza parole; un romanzo che mi ha reso felice di essere una lettrice. Il merito di tutto ciò va a Joel Dicker, scrittore nato a Ginevra nel 1985. La verità sul caso Harry Quebert è descritto come un fiume in piena che travolge il lettore e lo attrae dalla prima pagina. Il giallo riconosciuto come l'evento editoriale degli ultimi anni: geniale, divertente, appassionante, capace di stregare la Francia per prima, poi il mondo intero.
Titolo: La verità sul caso Harry QuebertAutore: Joel Dicker
Anno di pubblicazione: 2013
Casa editrice: Bompiani
Traduttore: Vincenzo Vega
Prezzo di copertina: euro 14,90 per copertina flessibile
Note: da questo libro è stata tratta una miniserie, che è stata messa in onda nel 2018


Parto scrivendo che nessuna recensione potrà mai essere all'altezza di questo libro, un vero e proprio esordio da ammirare. Un romanzo che potrebbe spaventare al primo sguardo, viste le circa 800 pagine che lo compongono, ma vi garantisco che appena inizierete a leggerlo sarà difficile staccarsene. Questa lettura è una vera e propria droga per i lettori: le pagine scorreranno velocemente e voi vorrete sempre saperne qualcosa in più. Col suo ritmo turbinoso, una scrittura scorrevole e mai noiosa, l'intreccio unico delle situazioni, i colpi di scena ad ogni capitolo e il plot twist nel finale, vi farà rimanere a bocca aperta.
Ma proviamo ad andare con ordine. La verità sul caso Harry Quebert ha diversi protagonisti, e uno di questi è Marcus Goldman, uno scrittore dalla giovane età che ha incontrato un enorme successo grazie al suo primo romanzo pubblicato. I suoi editori e rappresentanti hanno grandi aspettative, ma lui non riesce più a scrivere qualcosa che gli dia soddisfazione. Per questo motivo si rivolge a un caro amico e suo mentore Harry Quebert, che lo invita a trascorrere un po' di tempo nella sua casa fronte mare ad Aurora, nel New Hampshire. Proprio nei giorni di permanenza di Marcus, nel giardino della casa di Harry, viene ritrovato il cadavere di Nola Kellergan, una ragazza di appena quindi anni scomparsa oltre trent'anni prima. Il corpo ritrovato abbracciava il romanzo d'esordio e di fama mondiale di Harry, con una dedica alquanto inaspettata. Ovviamente Quebert viene accusato di omicidio, e Marcus, credendo nella sua innocenza, decide di andare a fondo in questa storia, di trovare la verità e scoprire tutti i punti bui della vicenda. Verrà a conoscenza di amori proibiti, segreti nascosti per oltre trent'anni, verità inaspettate che porteranno Marcus a stare attento a proteggere anche la sua stessa vita, in quanto qualcuno è pronto a farlo fuori nel caso in cui non decida di interrompere le sue ricerche.
Un giallo veramente ben scritto, che
accompagna il lettore nelle indagini pagina dopo pagina, non lasciando mai nulla al caso; è in grado di mantenere alta la tensione per gran parte della lettura, riprende i punti
incerti, ti mostra le varie possibilità e le diverse realtà dei
fatti, ma allo stesso tempo da la possibilità al lettore di farsi un
proprio pensiero.
Scoprire il vero assassino sarà difficile
non solo per il lettore, ma anche per tutti i personaggi coinvolti
nelle indagini, e questa è una delle caratteristiche che più
preferisco di questo romanzo: sentirsi coinvolti nella storia, ritrovandosi nei pensieri e deduzioni dei protagonisti.
Ultimo appunto sui personaggi
coinvolti è che questi vengono ben trattati dall'autore, ognuno di essi è ben costruito e la loro conoscenza non risulta
mai noiosa.
Concludo mettendo in evidenzia che La verità sul caso Harry Quebert è un libro in fase di scrittura. Mentre la storia prende forma, ogni capitolo che la narrano sono preceduti da citazioni, o meglio consigli letterari, che riceve Goldman da Quebert nel corso degli anni di amicizia e insegnamento, arrivando alla fine con una sorta di manuale/guida per aspiranti scrittori.
Tutto quello appena scritto accompagna il lettore verso un finale per nulla scontato, banale o da due lire. Per riprendere gli insegnamenti di Quebert vi cito l'ultimo appunto: “Un bel libro non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull’effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All’incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l’ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un’emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito”.
Cosa c’è di vero in questa storia? Dipende da chi la racconta, come la presenta, e perché. Trovare la vera verità non sarà semplice, ma è questo il bello dopo tutto.
Al prossimo post,
-La ragazza che si nasconde dietro un libro-
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